Ambigua manifestazione Ombrina

Ambigua manifestazione Ombrina
Tonino D’Orazio 18 maggio 2015.
Il 23 maggio, a Lanciano (CH), vi sarà la nuova e ricorrente manifestazione contro il trivellamento delle spiagge abruzzesi dell’Adriatico. NO Ombrina (nome dato ad una piattaforma già in funzione). Alla manifestazione contro saranno presenti anche i “responsabili” delle trivellazioni, cioè gran parte dei sindaci eletti nelle fila del PD e non. Tra l’altro in Abruzzo è l’ennesima manifestazione contro la petrolizzazione, molto partecipate, in questo ultimo decennio.
Cosa e con che faccia si possono presentare alla manifestazione, tra l’altro in testa al corteo come dovuto dal protocollo e per la televisione, questi sindaci o questi politici, compresi quelli di destra. Infatti verso i loro elettori sono contro le trivellazioni e con la loro “azienda-partito” non riescono nemmeno a protestare. Una ambiguità e un doppio-pettismo non molto sorprendente ma rivelatore di una stagione di incoerenze variegate, di pavidità e di ambiguità strutturate. No no no, ma si si si..
Primo punto delle campagne elettorali degli ultimi due presidenti della Regione, uno di destra e uno di centro-Pd: “No alla petrolizzazione dell’Abruzzo!”. “Passate la fest, gabbate lu sante”.
Allora perché dovrei partecipare, nelle file, in secondo piano, alla manifestazione? Dov’è la presa in giro per decine di migliaia di abruzzesi, movimenti, associazioni, sindacati? Rappresentano, sindaci e politici, solo una presa di posizione “assolutamente” personale? Oppure hanno bisogno delle masse per “trattare”, o fare finta, all’interno dei loro partiti di riferimento? Oppure sindaci, istituzioni e politici non rappresentano più nessuno?
Se questo è, possiamo solo sentirci “colonizzati”, nel senso che il mio territorio, diciamo di mia prossimità, in cui si sviluppa la mia vita e quella dei miei cari, non mi appartiene più, ma appartiene ad altri, che vivono in altri luoghi e che decidono per me. Decidono perché e come devo vivere (se non morire intossicato) e loro lucrare. Il mio territorio diventa un “non luogo”, una colonia. Ed io un semplice colonizzato. Non vorrei che guardiani a nome dei colonizzatori ci fossero proprio i nostri sindaci o i nostri rappresentanti politici democraticamente eletti. Ecco perché non devono stare in “prima fila” e farebbero bene a mimetizzarsi tra la folla per non essere fischiati in gruppo.
Ovviamente sarò alla manifestazione, per quanto possa ancora servire davanti a un periodo di decisionismo renziano avanzatissimo, con il suo nuovo fascismo prevalente (“ascolto ma non mi fermerà nessuno”).
Ma l’impegno è esserci, con tante persone oneste. Però con la massima chiarezza e senza presa in giro, anche se con un po’ di disillusione.

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